È meraviglioso e stupefacente quello che accade in piscina, tra le donne che la frequentano.
Negli spogliatoi, nelle docce, in tutti quei momenti di profonda intimità personale in cui ci si spoglia, ci si riveste, si fa la doccia, ci si spalma la crema sul corpo, ogni giorno decine di donne si incrociano, sono vicine, tutte diverse e tutte serene nella loro nudità in mezzo le une alle altre.
Non ci conosciamo, se non per la frequentazione – appunto – della piscina o comunque per pregressi rapporti in contesti diversi e più “vestiti”.
Forse con alcune di loro non andresti d’accordo fuori di lì, ma nei momenti della nudità c’è una palpabile e meravigliosissima sospensione del giudizio.
Lì io sento la totale assenza di giudizio sui corpi delle altre… e anche sul proprio.
Le più timide forse si cambiano nei piccoli spogliatoi individuali, ma la maggior parte rimane senza pudori in quelli comuni, senza esitazioni, senza sentire il bisogno di coprirsi, senza disagi nel mostrarsi.
E si chiacchiera anche così, nude e sorridenti, con una fiducia nello sguardo non giudicante delle altre, che mi commuove.
Femminile sacro.